di EUGENIA MASSARI
Scadeva a metà aprile il bando pubblicato con carattere d’urgenza, volto l’allestimento di campi container per l’assistenza della popolazione in caso di eventi emergenziali.
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Il bando da quasi trecento milioni, per campi da 36.000 posti
Il bando è consultabile e scaricabile dalla pagina CONSIP.
Indetto il 24 marzo 2021 e pubblicato su GUUE n. S061, il 29 marzo 2021, con scadenza per la presentazione dei progetti al 12 aprile 2021. La cronologia di gara è reperibile integralmente sulla stessa pagina CONSIP.
Il bando prevede l’allestimento di campi container per una capacità di 8000 posti a lotto, per quattro lotti – Nord, Sud, Centro, isole -, per una spesa di 266.716.544 di euro.
La notizia comincia a circolare in associazione all’emergenza sanitaria: si tratta di campi in qualche modo connessi all’emergenza covid19? Immediatamente media e siti anti bufale si premurano di associare la dicitura “fake”, “bufala”, “teoria del complotto”, alla notizia. Le argomentazioni sono le seguenti: non è un campo Covid, bensì spazi pensati per generiche emergenze; è una operazione di routine.
La Protezione Civile coglie l’occasione per chiarire il funzionamento della gestione delle emergenze e descrive il bando come normale amministrazione.
La “stampa” anti bufale non coglie a sua volta le argomentazioni di chi sottolinea invece la notizia come interessante. Alcuni di questi siti riportano, associandola alla parola fake, immagine a corredo della notizia circolata. Tuttavia, scelgono immagine generica e non immagine su cui venivano chiesti chiarimenti.
L’immagine in questione si riferisce invece a planimetrie scaricabili tra gli allegati del bando.
Ed è la seguente:

La domanda di chi avrebbe voluto ricevere maggiori chiarimenti sul bando, è relativa alla presenza di spazi specifici aperti al pubblico.
Che tipo di spazi, allestiti per ospitare persone, potrebbero non prevedere l’accesso al pubblico?
Gli 8000 posti a lotto sono da intendersi a loro volta suddivisi per Regione o pensati per le quattro aree? Ovvero, si verranno a finanziare piccole strutture temporanee per accoglienza su territorio, a livello locale o strutture decentrate su cui far convergere ospiti dalle quattro aree? In quest’ultimo caso si tratterebbe di far spostare i cittadini, allontanandoli anche fuori Regione?
Il bando è di routine. Tuttavia, risulta emanato con carattere di forte urgenza ed emergenza.
L’idea del campo covid non è un’idea peregrina.
Qui un campo container che Avvenire indica come campo alla “periferia di Shijiazhuang, la capitale provinciale della provincia di Hebei, il campo può accogliere oltre 4 mila ospiti. Ogni prefabbricato misura 18 metri quadrati”…
Covid. Cina, i campi di quarantena ultima trincea contro il virus
Qui Jan Peter Schröder, amministratore tedesco descrive spazi volti ad ospitare persone positive o venute in contatto con positivi, le quali violino la quarantena: “sono come hotel” esordisce. Il video inquadra spazi con filo spinato e sbarre alle finestre, molto più simili a comuni strutture detentive che a hotel.
Das ist der Corona-Knast für Quarantäne-Verweigerer | Schleswig-Holstein
“Der Norden macht ernst: Wer sich in Schleswig-Holstein künftig trotz mehrfacher Ermahnung nicht an die behördlich angeordnete häusliche Corona-Quarantäne hält, landet hinter Gittern!”, ovvero “Il nord fa sul serio: chiunque non si attenga alla quarantena domestica ufficialmente ordinata nello Schleswig-Holstein in futuro, nonostante i ripetuti avvertimenti, finirà dietro le sbarre!”.
I campi covid sono dunque già realtà in alcune aree. Ragione per cui i cittadini chiedevano rassicurazioni al Governo.
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Sardegna. Strutture per isolare i minori positivi asintomatici
Un altro bando interessante è quello emanato dalla Regione Sardegna a gennaio del 2021. Bando per la selezione di almeno due strutture, una nel Nord Sardegna e una nel Sud, idonee ad ospitare minori Covid positivi asintomatici/paucisintomatici o per i quali è comunque prescritto l’isolamento (strutture filtro).
I documenti del bando sono qui scaricabili.
Strutture specifiche per minori, organizzate in modo da rendere possibile l’isolamento. Di quali minori si tratta? Minori ospiti nelle case famiglia, minori privi di tutela genitoriale?
Non è sufficiente permettere la quarantena a bambini e ragazzi – che, ricordiamo, non hanno sintomatologia grave né rischiano di fatto nulla da questa malattia – all’interno delle attuali strutture? È pensabile isolarli ulteriormente, in strutture pensate appositamente per l’isolamento? E cosa vuol, dire questo, in associazione alla figura del bambino e del minore?
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Eugenia Massari, comunicazione culturale e content design. Autrice su Il Mondo di Pannunzio, design editoriale e co-founder Media Emporia.